share

Azienda Balacchi e Valtra: una scommessa vincente

Per guardare la video intervista completa, scorrere fino alla fine dell'articolo.

Fabrizio Balacchi, a capo di un’azienda agricola da 1.200 ettari: «Sei anni fa puntammo su Valtra, oggi i fatti ci stanno dando ragione. Semplice e affidabile, per alcune attività non ha rivali sul mercato».

Sei anni fa puntammo su Valtra

«Tempo fa scommettemmo su questo marchio. A distanza di sei anni, posso dire che è stata una scommessa vincente». Così Fabrizio Balacchi, agricoltore e contoterzista della provincia di Rimini, sintetizza il suo rapporto con Valtra. «Sono trattori molto affidabili e al tempo stesso semplici, cosa per noi importante, perché ci permette di ridurre i costi di gestione e manutenzione. Su alcune attività – penso per esempio ai trasporti – oserei dire che sono i migliori sul mercato, grazie alla loro maneggevolezza e facilità d’uso».

UNA MAXI AZIENDA

La famiglia Balacchi amministra un’azienda che, per gli standard italiani, è decisamente grande: 1.200 ettari di terreno, più altri 500 gestiti come attività in conto terzi. «Ereditai l’attività da mio padre Pellegrino, che era essenzialmente un contoterzista. Allora la superficie era di poche decine di ettari. Con il tempo e con costanza l’abbiamo portata agli attuali 1.200, coltivati principalmente a grano, mais e altri cereali. Da qualche tempo, tuttavia, stiamo dando parecchio spazio alla medica, a causa soprattutto della richiesta che ci arriva da alcuni importanti centri di essiccamento presenti in Romagna e nelle Marche. Il prodotto, essiccato e pellettato, arriva fino a Dubai, come mangime per cammelli».

Una destinazione decisamente insolita, ma del resto la cifra, per i Balacchi, sembra proprio essere quella dell’originalità. «Credo che sia importante, per un’azienda, diversificare, cercare nuove nicchie di mercato. L’agricoltura subirà un’evoluzione importante, che porterà a una riduzione nel numero di imprese e a un proporzionale aumento delle superfici. Chiuderà chi non avrà i numeri per stare sul mercato, ma anche chi non saprà integrare le tradizionali coltivazioni con le cosiddette attività connesse, in modo da incrementare il reddito e ammortizzare il costo delle macchine».

Attività che per i Balacchi prendono il nome di contoterzismo e produzione di energie rinnovabili. «Il contoterzismo fa storicamente parte della nostra famiglia, anche se oggi è quasi marginale. Tuttavia ci aiuta a diversificare il reddito e soprattutto a sfruttare adeguatamente le macchine, che per ripagarsi devono lavorare per almeno mille ore l’anno».

Più interessante, nelle parole del titolare, il ramo energetico: «Nel 2011, in società con un’altra ditta, entrammo nel settore delle rinnovabili e precisamente del biogas, realizzando un impianto da 1 Megawatt attraverso una nuova società, la Biomax. Produciamo mediamente 8 milioni di kWh l’anno, fatto che ci consente di integrare il reddito agricolo in maniera consistente».

Alcuni trattori della flotta Valtra dell'azienda Balacchi

I MERITI DI VALTRA

«Abbiamo in azienda sei Valtra: due serie A, due serie N e due serie S. Ci troviamo molto bene, sia per l’affidabilità sia per i bassi costi di gestione. Inoltre non possiamo dimenticare il ruolo del concessionario, che a mio parere non è soltanto un venditore di macchine agricole, ma un vero partner dell’azienda che, ad oggi, ha necessità di essere sostenuta, soprattutto se vi sono nuove generazioni pronte a subentrare alle attuali. Aiutare i giovani – e mi fa piacere ricordarlo ai costruttori – significa garantirsi la possibilità di vendere trattori nel futuro.

Tornando al ruolo del rivenditore, nel nostro territorio abbiamo la fortuna di aver trovato un concessionario che è anche partner di lavoro».

La semplicità, più volte citata da Balacchi, non è tuttavia sinonimo di povertà degli allestimenti: Valtra, con il suo Smart Touch, ha tutto quel che serve per lavorare nell’agricoltura 4.0: «Il livello tecnologico è sicuramente importante. Come ho detto, per alcuni aspetti i Valtra non hanno pari sul mercato».